Se son rose sfioriranno
08/06/2002Spielzeugwelt
04/04/200305/11/2002 - 12/11/2002
Art-Messe
Fiera di Francoforte
Non siamo una pizzeria. E nemmeno una bella arte. Ma le pizze le facciamo. Margherita. Capricciosa. Napoli. Salsiccia e funghi. E sono anche buone. Gli ingredienti, poi, sono di primissima qualità. Acrilico. Olio. Tela vergine. In tutto questo imbastardimento poco virile dell'italianità bisogna certo salvare qualcosa di genuino. Abbiamo deciso di non badare a spese per reperire il meglio, per fornire quanto esiste, forse, solo sulla luna. Qualche giorno in forno, dopo un buon assembramento d'ingredienti, un pizzico, giusto quel che serve, di presunta originalità e lo stereotipo da gourmet è servito.
Nell'impasto, che ci ostiniamo a definire incontaminato, risiedono, veramente, una miriade pressata di scorie. Abbozzate e smunte avanguardie, sparuti gruppi di piccoli geni dell'incremento finanziario, intrusi e ladruncoli da quattro soldi appena. Ora farina, acqua e sale non sono altro che un incontrollato pastone mal amalgamato. Nel quale ristagnano manchevoli illazioni e miserie di pittori e artistuncoli mediocri (addirittura!). Dove risiede il gusto prosaico e raffermo di un'Italia arroccata e anchilosata; una riproduzione di se stessa menzognera. E allora quella stessa pizza, frutto salvaguardato malamente, risulta indigesta. Proprio come il pittore dai pennelli sporcati all'uopo.
O il mimetista che nasconde se stesso. Noi siamo la Pizzeria Belle Arti. Né pizza, né belle arti. Chi consuma la nostra pizza, senza eliminarla o dequalificarla, senza marchiarla col fuoco o con la monnezza, accetta, silente ma deciso, la condizione dell'arte. Non solo, digerendola potrà provare ad andare oltre. Che magari se non buona o dilettevole sia almeno medicamentosa. Non è un pasto che salva l'Arte? Che presunzione sarebbe! È un'ammissione di colpe, che tu, ingordo mangiatore, stai già mettendo in atto.