L'opera nasce da una riflessione fatta dallo stesso artista nel novembre del 1996, intitolata Pensieri dal cono. Con tale riflessione Bonomi si chiede dove vanno a finire tutti quegli artisti che non sono riusciti a raggiungere la fama. Vanno a finire nel “cono d’ombra”, una dimensione spazio-temporale che li accompagnerà, avvolgerà, estinguerà o darà senso alla loro opera. L’artista ha quindi voluto dare forma tridimensionale al suo pensiero e ha realizzato un vero cono, a rappresentare il destino di molti giovani artisti. Questo è l’orizzonte che si presenta allo sguardo, l’orizzonte del presente, L’orizzonte degli eventi. In questo presente gli artisti non riescono ad emergere, perché tutti gli uomini sono incastrati in una società rivolta solo alla produzione, distaccata ormai dalla natura, da cui poi tutti i problemi legati all’inquinamento, rappresentato in un’altra opera di questo ciclo, una nuvoletta nera, una versione “contaminata” dei candidi Castelli in aria di Bonomi.