Oggi il Kitsch
12/06/2012Storie Monocrome
18/06/201324/11/2012 - 07/12/2012
Salone d'onore della Prefettura a Palazzo Natta - Novara
a cura di Mario Finotti con testo di Luigi Cerutti
La mostra è la prima personale dell’artista nella sua città; e per questo assume un significato profondo, anche per la relazione finalmente resa esplicita con il suo territorio, nel quale vive da sempre.
Proprio per questa ragione il progetto espositivo consiste in un percorso piuttosto ampio e dettagliato del suo lavoro che, dall’inizio degli anni Ottanta, ha permesso lui di partecipare a mostre e senza incertezze definirsi artista.L’esposizione coinvolgerà gli spazi del giardino della Prefettura di Novara e la sala del Consiglio. All’aperto Corrado Bonomi ha deciso di esporre uno dei lavori più famosi che dagli anni Novanta esprime una delle sue cifre poetiche: Culture. Piante di plastica assemblate con materiali che rientrano nel campo semantico e effettuale del giardinaggio – tubi irrigui, vasi, sottovasi, reti protettive da serra -, che in questa doppia relazione tra forma e sostanza si costituiscono come tautologie a cielo aperto, ripetizioni continue nelle quali la sostanza (la pianta) e la forma (i materiali) combaciano perfettamente e, al contempo, mantengono autonomia di significazione.
All’interno della Prefettura, poi, si snoda un iter di opere abbastanza complesso e stratificato. Si incontreranno i Nuovi Arrivi, cetacei che a mo’ di imbarcazioni inadeguate trasportano essere umani, per lo più emigranti di colore; Godzilla, correlativo per eccellenza di Corrado Bonomi, animale a lui sacro che, come il goffo Dodo o Big-Foot, rappresenta un esemplare unico e per questo pauroso e melanconico nella sua solitudine; Mondo Operaio, opera a sfondo sociale che cristallizza riduce il pianeta mostrandoci la vicinanza e concordanza della sorte umana, l’assomigliarsi di molte delle nostre vite; Fatina, fatata, fatale, ciclo di opere tra i più famosi dell’artista, nel quale piccole fatine in déshabillé si trovano intrappolate, vittime di piccole distorsioni, di micro-esistenze che assecondano e contemporaneamente subiscono senza possibilità di scampo; Fiume – Terdoppio un lavoro riproposto qui a Novara a distanza di due decenni dal suo concepimento: una serie di vasi colmi dell’acqua del Terdoppio, sigillati, sul cui vetro Bonomi ha ri-dipinto la sagoma dello stesso fiume, rilanciando il meccanismo linguistico della tautologia – lo stesso delle Culture – e operando un gesto che ci obbliga a riflettere sulla natura della ripetizione: se ripeto qualcosa due volte dico la stessa cosa?
La mostra si presenta, così, come un ampio reticolato nel quale s’intrecciano ragioni cronologiche, semantiche e poetiche e attraverso il quale è possibile comprendere con dovizia e attenzione le ragioni che fondano il lavoro di Corrado Bonomi, che lo hanno ispirato e che ne fanno oggi una delle voci più autentiche e significative della contemporaneità.