Homage to the square
17/10/2009Disseminazione
30/10/200924/10/2009 - 21/11/2009
Galleria Costanzo Il Labirinto. Via Sangiorgio, 4 - Casale Monferrato
a cura di Luigi Cerutti
La mostra. La Galleria Costanzo Il Labirinto è lieta di annunciare la personale Pizzini (1983 - 1995) dell'artista Corrado Bonomi (Novara, 1956). Il percorso dell'artista di Novara ha inizio, per via del tutto auto didatta, intorno al 1980. Bonomi, sin dai suoi primi anni di lavoro, è alla ricerca e sperimentazione di numerosi e diversissimi supporti per la pittura. Dal vetro alle cassette di frutta, dalle cartine agli orari nautici, dalla plastica al legno. Questi sono i prodromi della sua intuizione più felice e lungamente portata avanti: il ciclo Mare (1987 - 2009). In questo lavoro la necessità di un supporto altro rispetto alla tela imploderà fondendosi con il meccanismo linguistico della tautologia, momento di scarto oscuro e misterico e non di mera ripetizione, creando un luogo del tutto unico dell'arte contemporanea italiana. Con gli anni, Bonomi continuerà a ricondurre il meccanismo tautologico a svariati esiti formali. Dai treni dipinti sugli orari ferroviari alle navi sulle carte nautiche, ai fiori sugli innaffiatoi, per giungere al vasto ciclo delle Culture. Piante grasse, fiori e vegetali, costruiti con tutti i materiali del mondo botanico: tubi per l'irrigazione, vasi, sottovasi. E così l'immenso ecosistema di Bonomi diviene un complesso mondo assoggettato alla smisurata potenza linguistica della tautologia.
Nel quale il divario incolmabile prodotto dall'oggetto replicato (il treno) rispetto all'oggetto primario (l'idea del treno, l'orario ferroviario) rappresenta il mistero umano, il limite che cerchiamo di ricoprire (inutilmente). La mostra personale Pizzini (1983 - 1997) rappresenta, in questa direzione, il macroscopico precedente, il fondamentale sostrato, cui Bonomi ha attinto per costruire l'universo tautologico. Così diviene una basilare riflessione sul mezzo di creazione linguistica che l'artista di Novara ha deciso di utilizzare lungo tutta la sua vita artistica. Nel percorso della mostra verranno a galla le istanze formali e sostanziali del lavoro di Corrado Bonomi. Innanzitutto la moltitudine di medium rintracciabili. Dalle scatole per camicie dipinte a olio e raffiguranti camicie esse stesse. A quelle per scarpe che, con uno slancio maggiormente surrealista, ci trascinano in atmosfere contraddittorie ma sognanti. Passando per il ciclo interminato di carte Fabriano formato A4 che Bonomi utilizza per tutti i suoi progetti che per le maquette delle opere. Arrivando ancora al ciclo delle discariche dipinte su sacchi per l'immondizia. Per poi, infine, provare a prodursi nel grande salto impossibile: colmare lo scarto abbondante della tautologia. Che Bonomi satura d'ironia e leggerezza. Le caratteristiche non già dell'opera in sé, troppo semplice credere a tal modo, bensì di un?attitudine alla vita e al lavoro; troppo flebili per essere stressate da pomposità e orpelli vani. La performance. La mostra prevede, lungo tutta la sua durata, una performance, ispirata ad uno dei più celebri e riproposti giochi d'infanzia, ideata da Corrado Bonomi nel 1993. La caccia al tesoro.
Una delle più fortunate e diffuse definizioni sul luogo dell'arte contemporanea rimane L'unico ostacolo alla comprensione dell'opera d'arte è volerla capire. Sull'onda di questo determinismo cocciuto e sciatto si è creato, a chiosa del mondo dell'arte, un crescente interesse per il mercato; che da altare del prezzo si è tramutato in banco di prova e verifica per tutta la cultura. Se vale economicamente, vale culturalmente. E così l'universo magmatico delle opere si è tramutato in un soleggiato e umido deserto delle opportunità, Eldorado promessa. Quanti si combattono con assegni e denaro contante un pezzo di qualche artista? Quanti altri bramano la collezione perfetta, quella sempre sulla cresta dell'onda, accattivante e finanziariamente oculata? Quanti altri ancora ricercano professionisti che parlano di opere come di prodotti finanziari? Non siamo diversi dai cercatori d'oro, con pala e bussola, che hanno sventrato l'intera America, trivellato il suolo, terra di datteri e miele. Il collezionismo, punto focale di spinta e sostegno per l'artista, si è arricchito (forse) di una nuova peculiarità: la ricerca del valore. E così, sfogliando il portfolio di qualche grande mecenate dell'arte, Corrado Bonomi ha sentito il bisogno di dare spazio, attraverso una svolta ironica, a questa impellenza finanziaria. In galleria saranno disponibili, ad un prezzo del tutto marginale, alcune mappe della città di Casale Monferrato e delle colline limitrofe. Su ognuna di queste sarà tracciato un percorso, mappatura di un tesoro, con tanto di croce sul luogo della cassa.
Ovviamente, come nelle cacce ai forzieri di pirati che si rispettino, un po? per il timore di tradimenti, alle volte per mascherare campagne fallimentari, solo una delle mappe porta al bottino. Sarete voi i fortunati? Avrete davvero voglia, come i pionieri americani, di mettervi, pala in spalla, alla ricerca dell'oro? Nessuno ne garantisce l'esistenza. Sono chiacchiere e leggende vagamente sbiadite. Nemmanco vi assicuriamo il valore della cassa. Cosa ci sia dentro, potreste chiederlo a Bonomi. Forse risponderà. Ma, spesso, il coraggio viene premiato. Anche se, di coraggio, l'andar alla spasmodica ricerca di un baule di monete, potrebbe non trattarsi. A voi la scelta, nessuno vi giudicherà. Se collezionisti col portafoglio o col cervello. Il progetto didattico. Contorno, o forse tuorlo, della mostra personale di Corrado Bonomi vi sarà una intensa attività didattica. Dai licei della città alle scuole elementari, Corrado Bonomi condurrà dei workshop durante le ore di scuola a stretto contatto con gli studenti. Il programma didattico, modalità e tempi, verranno forniti in seguito alla vernice e saranno disponibili presso la Galleria Costanzo Il Labirinto. Al termine della mostra il materiale didattico verrà raccolto e reso disponibile al pubblico.
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